martedì 29 aprile 2008

Colori un pò confusi...(compito 8)



In questi giorni ho avuto un pò di tristezza, di malinconia, di nostalgia...volevo scappare dalla realtà, rifugiarmi nella sicurezza del passato...ma poi ho riflettuto e preso consapevolezza che oramai esso è passato e le sicurezze che derivano sono solo ricordi, bellissimi ricordi, ma pur sempre ricordi...ma soprattutto la mia decisione di scappare dalla realtà non è stata ben accolta da persone vermante stupende(che non avrei mai creduto di poter incontrare) che si sono mostrate di fronte a me sorridenti, consapevoli senza ostentarlo, e pronte a ridarmi una mano per rituffarmi nella vita serena..e tutto questo per dire cosa?!in primo luogo per ringraziare Andreas della bellissima opportunità dei blog che permettono di scoprire lati di persone che non avresti mai pensato, di ritrovare elementi comuni, anime affini..non che una nascita di un'amicizia si limiti all'informatica ma sicuramente crea un trampolino di lancio verso un'esperienza serena, costituisce una radice solida per il futuro..per me i blog hanno avuto molta importanza in questo senso...in secondo luogo per mostrare l'importanza delle emozioni, delle sensazioni,che il professore de Bernard ha più volte sottolineato non solo come esperienze di vita ma anche come principi fondanti per conoscere, apprendere, imparare ad amare una materia.... avrei tante cose da dire, gli spunti sono infiniti, gli argomenti vastissimi...e dal momento che neppure il prof ha schematizzato il suo intervento, lasciando fluire il suo pensiero, credo che lo imiterò limitandomi ad una pura classificazione estetica.....di colori...
la mia sorpresa più grande è stata quella di riscontrare nelle parole di de Bernard moltissimi dei principi che ritroviamo noi ogni giorno al corso di informatica...che sì, è solo "il corsetto di informatica"(andreas!!!!!!!!)ma ha offerto a noi spunti che altri, di durata ben più notevole, non hanno offerto....1) intensità emozionale dell'incontro docente-discente..e chi lo negherebbe? chi di noi non ha oramai una sorta di affetto familiare per Andreas, per la sua buffaggine, per l'umiltà e la gioia che ci ha trasmesso prendendo due palline in mano per mostrarsi "burlone", cercando di avvicinarsi a noi?per i suoi vestiti sempre un pò stravaganti? e per i suoi animali in cui non esita ad includere la moglie?:-) 2) la libertà dell'apprendimento: de Bernard ha più volte rimarcato l'importanza di un insegnamento libero, privo di schemi e tabelle, di classificazioni...lo studente deve essere libero di apprendere, deve costruire il suo sapere.Ed anche questo è avvenuto perchè la nostra "cultura" informatica( se così si può definire) si è creata di giorno in giorno, tra errori e vittorie...il professore c'è ma non ci indirizza, ci guida...e ciò è ben diverso 3)scrive de Bernard "nell'attività medica sapersi integrare è di importanza fondamentale"e questo è molto diverso dall'I care??oltre che dalla struttura dei blog dove ogni conoscenza in più è poi condivisa?....approvo veramente quando il professore ha creato nel suo discorso una sorta di scala per la capacità nell'insegnamento, tra quelli che sanno le cose e quelli che le sanno insegnare..certo, i primi sono sicuramente meglio di quelli che sanno poco, ma i secondi hanno quel pizzico in più che li renderà un ricordo indelebile...io di professori così ne ho conosciuti veramente pochi, ma la differenza è notevole...ho visto la mia professoressa piangere per me, e questa è una delle gioie più grandi che mi porterò da liceo, aldilà di tutto, di voti e punteggi di uscita...e credo che questa distinzione non valga solo per i professori, ma anche per noi futuri medici...dobbiamo imparare a non accontentarci mai, ad inseguire sempre uno scopo senza credere mai di averlo raggiunto, riuscendo a fruire della riccheza di tale ricerca...certo per ognuno di noi, adesso, l'idea di poter essere un medico super infromato credo sia il massimo...ma credo che il massimo non debba più esistere e che a quel punto dovremmo ricercare una completezza maggiore, totale, a 360 gradi...e questo dovrà anche avvenire grazie alla sensibilità di ciascuno di noi, alla capicità di empatia...
credo anch'io che l'amore sia alla base di tutto, e questo soprattutto nel lavoro che dovremmo svolgere..amore per la fisica, per l'anatomia, per la patologia...amore del contatto umano, amore per un sorriso, amore per un grazie...AMORE PER L'UMANITà... ho già scritto un post sulla complessità, sull'impossibilità di razionalizzarla e sulla necessità (anche in previsione del nostro futuro lavoro)della comprensione dell'intima correlazione tra mente e corpo...sentir parlare di "malati e non malattie", di "dottori del corpo ma soprattutto dell'anima" mi ha riempito di felicità e orgoglio..perchè è un pensiero che condivido..è forse IL pensiero che mi ha spinto ad affrontare questa facoltà...che il tutto resta sempre un tutto, inscindibile...che va scomposto per imparare a conoscerlo, ma poi va ricreato e compreso nella sua totalità..e cos' deve avvenire per il sapere medico..
Mi piace finire con l'iimmagine stupenda del tempio e dei professori sacerdoti; mi immagino realmente come fedele attratta dal mistero dell'oggeto del culto, volenterosa di conoscerlo in ogni suo aspetto, ma al tempo stesso di lasciare lui quell'alone di magia che lo contraddistingue.... questa idea dovremmo ricordarcela sempre da futuri medici, per noi stessi e per gli altri...

3 commenti:

Matteo ha detto...

Il prof è un grande: ha trovato un modo per farci parlare senza vederci e ancora di più quando ci vediamo! Anche chi era partito con l'idea di non scrivere di sè nel blog alla fine ci è cascato! Complimenti bel post! lo condivido (I Care... )! :)

Chiara ha detto...

si, è vero!
lo scetticismo verso l'informatica e la sua freddezza ha lentamente abbandonato i nostri cuori!!!!!!!!

Rospetto ha detto...

Altro che colori confusi..idee chiare e limpide (come il nome che un po' è specchio dell'anima...assieme agli occhi ovviamente:-P)....grazie di esserti aperta così tanto, ho potuto scoprire la bellezza della complessità che sento particolarmente affine al mio modo di complicare le cose...in questo andrea c'ha messo lo zampino, senza di lui forse non avremmo scavato gli uni negli altri così a fondo...