mercoledì 28 maggio 2008

ancora un'aggiunta........


Fondamenti della meccanica quantistica:

- Non esiste una realtà definita della materia, ma una realtà oggettivamente non differenziata, fatta di stati sovrapposti. Così nella materia, indistintamente, possono coesistere natura ondulatoria e corpuscolare,come elementi contraddittori ma complementari. E’ l’atto dell’osservatore che mette in atto l’una o l’altra.

- Le dinamiche fondamentali del micromondo sono caratterizzate dalla acausalità e dalla "non netta" separazione tra sperimentatore, apparato di misura e oggetto osservato. Prima dell’atto della misurazione, che permette una riduzione della funzione d’onda, la materia vive in uno stato di sovrapposizione in cui lo studioso interviene come osservatore partecipante.

- Il precedente determinismo ha lasciato spazio ad un nuovo probabilismo scientifico, che non scaturisce da una limitazione della conoscenza ma, anzi al contrario, da una conoscenza maggiore del mondo microscopico

- Vengono introdotti limiti che non sono matematici ma fisici, cioè insiti nella struttura stessa della materia.

La complessità che questa fisica rileva non mette però in dubbio alcuna legge del mondo macroscopico, anzi; le leggi della meccanica quantistica sono infatti leggi di fondamentale importanza a livello microscopico ma di scarsa rilevanza a livello macroscopico poiché in questo ambito generano dei valori numerici trascurabili.

L'elenco appena fatto degli assunti fondamentali della meccanica quantistica ci fa capire quanto sia risultato (e risulti) difficile non solo accettare, ma anche spiegare, i fondamenti di questa teoria, senza correre il rischio di non essere compresi, oppure, peggio ancora, di essere fraintesi. Il linguaggio a disposizione dei fisici o di chiunque altro addetto ai lavori cerchi di esprimere concetti come l'acausalità o la sovrapposizione degli stati, risulta molto spesso inadeguato. Le parole che le lingue ci mettono a disposizione per comunicare determinati concetti, determinate esperienze (o organizzare un coerente scenario gnoseologico), sono spesso inadatte, anche perché le parole sono state concepite per descrivere e rappresentare la realtà ordinaria, ma la meccanica quantistica ha ben poco di ordinario. Questo aspetto della "descrivibilità" dei fenomeni quantistici è ben espresso in una frase scritta da Max Born [3] :


"L’origine ultima delle difficoltà risiede nel fatto (o nel principio filosofico) che siamo costretti a usare parole del linguaggio comune quando vogliamo descrivere un fenomeno [quantistico] Il linguaggio comune è cresciuto con l’esperienza quotidiana e non potrà mai oltrepassare certi limiti ..."

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