mercoledì 2 aprile 2008

....Gestalt.......(ovvero compito 5)


Quale immagine meglio di questa esemplifica l'importanza del contesto nella comprensione di un argomento????Un'immagine bianca ha un senso solo su di uno sfondo nero altrimenti la sua forma, e quindi il significato,andrebbero perduti....volendo si potrebbero dare mille informazioni sul colore bianco ma solo lo sfondo nero ne rivela la specificità e quel significato particolare....la matematica è un pò come il bianco....si potrebbero riempire libri e libri di formule, teoremi, assiomi......ma tutto perde di senso se non trova un contesto di applicazione....alla metamatica manca il nero per prendere forma...io adoro la matematica ma riconosco che il mio amore me lo sono dovuto coltivare in solitudine, leggendo siti , novità,libri .....forse uno di questi è proprio quello che lei ha citato nel suo post(ma non sono sicura che si riferisse a questo)ovvero Alice nel paese dei quanti di Gilmore....sola nella mia cameretta, con l'idea di preparare una tesina interessanteper la maturità , mi sono avventurata nella fisica quantistica...e ne sono rimasta entusiasta....con gli sconvolgimenti che comporta mi chiedo come nelle scuole possano ancora non trattarla....
"Sembra difficile dare uno sguardo alle carte che Dio ha nelle sue mani, ma neppure per un istante posso credere che egli giochi a dadi". (Albert Einstein)

Ed è proprio in questo "viaggio" che ho iniziato ad applicare le formule che conoscevo, a intravedere teoremi dietro fatti reali, a usare la matematica per schematizzare, riassumere ma anche esplicitare fatti nascosti...."la matematica non serve a niente, è pura astrazione, che senso ha studiarla"..queste sono le frasi più ricorrenti che le mie amiche hanno ripetuto per 5 anni di liceo scientifico...ma io credo che la matematica non sia un niente puramente teorico ma sia un linguaggio assolutamente geniale nella sua capacità di sintesi e collegamento di ambiti diversi...certo la matematica non è un qualcosa di esplicito nella natura, non è un fiore o un albero....ma sicuramente della natura fa parte...è solo un pò più nascosta ma la sua scoperta è al tempo stesso scoperta del mondo....
E allora perchè non insegnarlain modo adeguato?!La teoria quantistica sta sconvolgendo il mondo come lo ha fatto Copernico, Darwin o Freud...riconducendo molte cose alla casualità e alla dipendenza da altri fattori, rompendo l'idea di una cosa con valore e significato costante...le cose diventano duali, non solo la luce, ma tutta la materia...E così non solo la terra non è più al centro dell'universo, l'uomo non è più superiore a tutti ma discende dalle scimmie ed inoltre ha un piccolo controllo su se stesso mentre il resto è in mano all'inconscio,ma tutto il mondo è un CAOS.....e questa "parabola discendente" non rimane ancorata ad un solo ambito perchè è bene ricordare che nel periodo di nascita della fisica quantistica l'insicurezza è anche storica(vedi i grandi totalitarismi) oppure letteraria (come per esempio Pirandello)...
anche in questo senso va a mio parere interpretato il senso del contesto cioè come una sorta di significato comune ai vari ambiti che vengono suddivisi così per uno scopo puramente didattico.....mi chiedo: perchè dividere in modo così categorico se poi alla fine uno si rende conto che tutto è collegato, che una scoperta scientifica può comportare un movimento letterario, che una fase storica determina un preciso effetto sociale e psicologico?e soprattutto il paradosso è che poi gli studenti migliori sono quelli che alla fine ricollegano il tutto, superando la suddivisione scolastica, quando alla fine il tutto è un tutto, è inscindibile, unico....lo studente deve trovarsi davanti "al tutto", essere guidato sì, ma non inquadrato, deve avere le nozioni ma anche costruire la propria conoscenze...la libertà è oggi un termine diffuso,scontato, forse usurpato ma è al tempo stesso quanto mai necessario nell'educazione...libertà di pensiero, di crescita di riflessione, di costruzione attiva della propria personalità e cultura...